PARTIAMO DA UN BISOGNO
Il progetto vuole farsi portavoce di un bisogno di cambiamento della sfera legata alle relazioni che si instaurano tra più genitori e figli, all’interno di un contesto educante. Scaturisce da un bisogno di donne e uomini, di madri e di padri, che desiderano ricercare uno stile di vita improntato alla ricerca di una maggiore naturalezza di luoghi, tempi e azioni.

LA NATURA: il luogo in cui tutto ha vita
Il contesto naturale, all’aria aperta, in particolare quello del bosco, predispone l’uomo alla lentezza e all’armonia: la Natura si fa portavoce di saperi e conoscenze al contempo millenarie e mutabili, a seconda delle stagioni e dei luoghi. I bambini hanno la capacità di entrare in relazione con l’ambiente naturale in modo cauto e attento cogliendone le sfumature, i cambiamenti, le energie. La natura si predispone ad essere uno spazio di gioco da utilizzare in moltissimi modi: da soli o in gruppo, i bambini ne riconoscono il potere di creare e ricreare con fantasia esperienze ludiche di ogni tipo, in base alle proprie inclinazioni ed esigenze, senza necessariamente l’intervento direttivo dell’adulto. I vantaggi che il crescere in un Progetto in Natura porta sono molteplici: apprendimento attraverso l’esperienza diretta, sviluppo delle capacità sensoriali, sviluppo della capacità di relazione, autonomia, sviluppo delle capacità motorie, sviluppo del linguaggio, sviluppo di creatività e immaginazione, buona salute, sviluppo della capacità di far fronte alla situazioni avverse, occasioni di avventura e scoperta, amore per il mondo in cui si vive.

COMUNITA’ EDUCANTE: il motore del Progetto
Il progetto non vuole essere un “servizio”. Non è una scuola né un asilo. Chi sceglie di farne parte sa che è un cammino condiviso in cui i genitori sono chiamati a mettersi in gioco tanto quanto i bambini. I genitori insieme agli accompagnatori sono chiamati ad un continuo confronto su bisogni, emozioni e pensieri che lo sviluppo del Progetto porta a galla. Hanno il piacere di sentirsi “in crescita” come i loro figli, mettendo da parte ogni verità assoluta che hanno maturato nel tempo. Sono anche responsabili, con gli accompagnatori, del buon funzionamento del Progetto, partecipando attivamente alla gestione e proponendo idee che abbiano come scopo lo sviluppo del Progetto stesso, nel rispetto dei suoi principi, e il benessere di tutti i partecipanti. Sono chiamati a mettere a disposizione le proprie competenze per un bene comune. Ci auguriamo che si possa superare la concezione che solo i professionisti siano portavoce di un sapere. L’alleanza educativa tra i soggetti coinvolti (bambino-adulto-natura-territorio) vuole essere prima di tutto legata ad una relazione affettiva significativa in cui si prova a volersi bene, nonostante le diversità, ad accogliersi nei momenti di fragilità, a non lasciare da solo nessuno.

OBIETTIVI DEL PROGETTO
• Riportare l’uomo in Natura ai fini di un maggiore benessere e di una rinnovata alleanza con essa.
• Costruire un contesto educativo in cui l’obiettivo principale sia il benessere di tutte le parti in gioco: bambini, genitori, accompagnatori.
• Offrire uno spazio e un tempo in cui costruire relazioni positive, alleanze tra genitori, partecipazione attiva, occasioni di auto-educazione.
• Vivere l’ambiente in maniera totale, considerando il Bosco come luogo privilegiato in cui crescere.
• In particolare sostenere pensieri e azioni volte a
– promuovere l’autonomia del bambino e la libertà
– promuovere la conoscenza e la libertà di espressione delle proprie emozioni
– permettere che emergano e si sviluppino diverse abilità e diverse intelligenze
– incoraggiare la relazione autonoma con gli altri, anche nella gestione dei conflitti, all’interno di un contesto giocoso
– promuovere la salute fisica

L’UTOPIA
Dare vita ad un nuovo progetto è un’esperienza importante.
Significa cercare di rendere concreti sogni, pensieri, parole, per offrirli alla società con l’intento di mettere a disposizione un bene per tutti.
La nostra esperienza ci porta ogni giorno a credere che ci sarebbero molte meno tensioni e molti meno problemi se ai bambini venisse data la possibilità di giocare in natura, in autonomia.
E’ oggi necessaria una nuova rinnovata responsabilità da parte del mondo adulto, che si faccia carico di rispondere ai bisogni essenziali del bambino, e non a quelli secondari.
Un adulto che consideri il bambino come soggetto autonomo, pensante, importante.
Un adulto che sappia essere esempio di vita autentica.
Siamo consapevoli che il percorso non sarà facile.
La nostra società sembra vivere un periodo quasi all’opposto dei nostri pensieri: i bambini non si possono far male, non si possono sporcare, si devono comportare bene…
Le istituzioni si tutelano in ogni modo per evitare di finire denunciate dai genitori con il risultato di porre limiti e divieti su un’infinità di situazioni e di non permettere più ai bambini di vivere l’età che hanno.
Ma è proprio questo che vogliamo?
Non è nella società della paura che vogliamo vivere.
E’ in quella delle relazioni autentiche, della fiducia costruita un pezzo per volta. E’ in contesti in cui si prova ancora a volersi bene, a sostenersi nelle difficoltà, a condividere le gioie e le fatiche dell’essere genitori.
La costruzione di questo progetto comporta una scelta autentica da parte dei genitori che vogliono farne parte. La scelta di credere in contesti migliori, umani, forse non facili a volte, ma sicuramente in cui ciascuno si senta parte fondamentale del tutto.